PAOLA MISCHIATTI
Paolo Trainito
Classe 1975, da anni fotografo per passione consapevole che l’arte, la fotografia nel mio caso, sia riuscita a rendermi un po’ più libero.
Il gioco potente di luci e ombre, che ci circondano ogni istante, sono scenari della mia espressione
Questo è per me la fotografia.
Nell’immenso scenario della vita comune sono affascinato dal dinamismo umano che ogni persona vive nel quotidiano.
Ho scoperto di poter amplificare, tramite la macchina fotografica, la mia empatia così da riuscire in qualche modo a cogliere aspetti che rendono l’uomo unico.
La ricerca costante e sempre in evoluzione della mia identità fotografica, si plasma e muta come cambiano le mie emozioni e l’ambiente che mi circonda.
Così la fotografia mi sta incollata addosso e si fonde con il mio modo di vivere.
Ma tra tutto il nero che pervade nei miei scatti, alla fine uno spiraglio di luce mi ricorda che, con umiltà, tutto affiora per essere visto da occhi che sanno cogliere.
Ecco cosa tento di raccontare con le mie fotografie che a volto sfociare in deliranti figure oniriche con domande che non lasciano molte risposte.
Perché in fondo è questo il compito di ogni artista; porre domande ed andarsene.
L’Urlo Pietrificato
L’ambientazione è quello della Chiesa di Santa Maria della Vita a Bologna. Ipnotizzato da un magnifico gruppo scultoreo di 7 statue di terracotta realizzato da Niccolo dell’arca , mi confronto con il dolore: un dolore congelato nei volti ed un dolore che, in movimento , non ha limiti nel tempo e nello spazio. Un urlo pietrificato in un dolore sconfinato che accompagna l’esistenza umana.
Cinque scatti a mano libera con una reflex digitale e un unico obiettivo a focale variabile, in un gioco creativo di esposizioni.