MARCO SCATAGLINI
fotografo
Sono un fotografo e uno scrittore di saggi sulla fotografia (e non solo).
La mia formazione è avvenuta sul campo, collaborando per oltre 15 anni con le più importanti riviste di viaggi e turismo, pubblicando migliaia di fotografie, reportage (circa 200) e testi.
Oggi mi occupo di fotografi a creativa, alternativa e irregolare, sia analogica che digitale, e sono un ricercatore di “cose interessanti” da raccontare, soprattutto nel campo della fotografia, dei luoghi, della natura e dei paesaggi, anche grazie alle tecniche dello Storytelling.
Sono orgogliosamente un “autore indie”, pur avendo collaborato con diversi editori, e realizzo pubblicazioni digitali, creo progetti che prevedono l’interazione tra fotografi a, video, testi e Internet, e tengo conferenze sulle mie esplorazioni, sia quelle culturali, sia quelle fisiche, concrete, nei luoghi che amo esplorare, principalmente nell’Etruria meridionale (tra Lazio, Toscana e Umbria) dove risiedo.
TIMELESS-SCAPES
Per il progetto “Luoghi senza Tempo (Timeless-Scapes)“ il fotografo Marco Scataglini (che vive e lavora a Tuscania) utilizza l’antica tecnica del foro stenopeico: in pratica, invece di un obiettivo a lenti, si realizza la foto grazie a un piccolo forellino (Stenos opaios in greco significa piccolo foro, da cui il nome della tecnica).
In particolare, per alcune immagini, il fotografo sta facendo ricorso alla tecnica della Solargraphy.
Il progetto Timeless-Scapes intende esplorare quella terra sconosciuta che è il tempo, che nella Tuscia ha trovato una casa particolarmente confortevole, rimanendo così abbarbicato ai paesaggi, ai ruderi, alle testimonianze del passato.
Per riprendere però questa unione tra luogo e tempo, il fotografo aveva bisogno di rallentare, e molto, per questo la scelta è caduta sul foro stenopeico.
In questo genere di fotografia, infatti, i tempi di scatto si dilatano, raggiungendo anche la mezz’ora o più. Ma per fare qualcosa di ancora più profondo, il fotografo ha pensato che la tecnica della Solargraphy, spesso utilizzata come curiosità o come gioco fotografico, se non addirittura come tecnica di studio delle variazioni climatiche, potesse davvero fare al suo caso.
La tecnica consiste nel collocare delle fotocamere stenopeiche in modo che siano orientate a sud, direttamente verso il sole, lasciandole poi sul campo per diversi mesi, così da registrare la traccia che il sole lascia nel suo moto apparente nel cielo.
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